Fly

Fly

Thursday 3 March 2016

La villetta

Alla fine degli anni 70, il quartiere in cui ho vissuto, per più o meno 27 anni, era in costruzione e aveva un nome che allora appariva futuristico. Città 2000.
Un 2000 che sembrava lontanissimo, io avrei avuto dei bambini, un marito e una suocera con cui passare il giorno di Natale ad anni alterni.
Insomma nel 2000, sarei stata una donna munita di famiglia tradizionale.
Ma presto mi dovetti ricredere perché in quel quartiere di tradizionale non c’era nulla. 
Intanto la famiglia di città ( cosi  veniva chiamata ) era composta non solo da tutti quelli che ci abitavano, ma anche dai nostri amici e dalle nostre dolci metà del momento.
Quel posto era un’ oasi, un rifugio, dove covavamo tutte le nostre insicurezze adolescenziali e affrontavamo alla meno peggio i drammi familiari, scolastici e sentimentali.
C’erano juventini e interisti, gente di sinistra e di destra,  anoressici e obesi, quelli un po’hippy e gli snob, gli sportivi e i flemmatici, qualche musicista e tanti filosofi.  E’successo l’impossibile in quegli anni,che a raccontarlo non ci si crede. Anche drammi tremendi che ci hanno segnato per sempre, tutti. 
Ma ci siamo anche innamorati, fidanzati, lasciati, confidati segreti più impensabili, spettegolato, sostenuti come solo fratelli sanno fare e ammazzati che manco Caino e Abele. Però poi quando si stava male, la stessa persona che avevi quasi odiato, ti riportava a casa in braccio.
E cosi un tramonto dietro l’altro siamo diventati adulti, complicati e segnati, e a poco a poco siamo andati via da quel rifugio. 
Eppure ogni volta che torno in Italia, in quell’ angolo di Calabria, nello stesso momento in cui si spegne il motore della macchina che mi porta dall’ aeroporto a lì , giro lo sguardo verso quel pezzettino di  terra, circondato da alberi, 2 panchine e una fontanella e cerco di vedere se c’e’ uno dei miei amici di sempre.

Ed ora che ci faranno un parcheggio, mi sento davvero come se buttassero cemento sui sogni di una generazione intera.

6 comments:

  1. Mi è piaciuto questo tuo post, una specie di Italian Graffiti..
    Ho letto con piacere anche quello sotto, l'ironia ha preso il posto della tristezza e la fiducia quello dello scoramento, grande fly...
    :-)
    Ciao e buon marzo a te
    Julia

    AMO TUTTO CIO’ CHE E’ STATO
    Fernando Pessoa

    Amo tutto ciò che è stato,
    tutto quello che non è più,
    il dolore che ormai non mi duole,
    l’antica e erronea fede,
    l’ieri che ha lasciato dolore,
    quello che ha lasciato allegria
    solo perché è stato, è volato
    e oggi è già un altro giorno.

    ReplyDelete
  2. E' proprio cosi' in me c'é stato un grosso cambiamento,non so di chi sia il merito ma e' cosi'.
    La poesia e' splendida, sembra scritta apposta per me. un abbraccio

    ReplyDelete
  3. ciao Fly, io ho sempre vissuto in una piccola borgata e grandi scosse non ce ne sono state eccetto quando veniva a mancare un grande vecchio. Cerca e leggi da me Merigo. Il bum edilizio ci ha toccato poco per fortuna e le 19 persone che abitano vicino sono preziose. Poco da raccontare come tutti i montanari fanno ma da provare la poesia di questi luoghi e la nostalgia di quando ci allontaniamo. La via come racconti tu è un pensare alla via Cluk e non so molto di più, perdonami.

    ReplyDelete
    Replies
    1. Ciao Andrea, sono venuta a legger Merigo, bellissimo post, ricordare il passato e la gente che lo ha popolato, a volte riscalda il cuore. :-)

      Delete
  4. Avevo già commentato questo post ieri, ma probabilmente il commento è andato perduto.
    Ti avevo scritto che capita anche a me di passare in certi luoghi con nostalgia, ricordando come erano prima.
    La cosa singolare è che in questi casi riesci ad osservare due realtà:il passato con gli occhi della mente ed il presente con quelli veri e propri... e queste due realtà si sovrappongono, permettendoti di dare un valore a quello che vedi molto diverso rispetto alle persone che non hanno visto quello che hai visto tu.
    Non so se sono riuscito a spiegarmi bene...
    I sogni ed i ricordi resteranno sempre con te, con voi.
    Un saluto, a presto.

    ReplyDelete
    Replies
    1. E' proprio cosi,i ricordi sono belli e nostalgici, ma di una malinconia che e'diversa dalla tristezza anzi riscalda il cuore e mi fa pensare che sono felice del mio presente ed entusiasta del futuro che mi attende. buona giornata

      Delete