Fly

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Tuesday 5 September 2017

Buenos Aires

The man who knows the infinity, il film che guardavo in aereo mentre volavo verso l’Argentina.
Le mezzelune e il caffè con leche la mattina a colazione.
Il mondiale di tango e il cuore che mi scoppiava dall’emozione solo per il fatto di essere lì.
La mia prima tanda argentina con Ernesto.
Christian, Melissa e il loro bed & breakfast.  
La mia amica Analia che non vedevo da 8 anni.
Il mercato di San Telmo e la mia capacità di trovare, tra tutte quelle cianfrusaglie, un regalino bellissimo per mio nipote.
Jesus, l’ottantenne conosciuto ad un concerto e la storia di Bianca, la sua fidanzata italiana.
I miei acquisti forse un po’ scontati, ma non potevo tornare senza un paio di scarpe per il tango.
I taxi che mi riportavano a dormire all’alba, mai stanca e sempre felice.
Le lusinghe degli uomini dai 27 ai 77 anni, come prova lampante che le capacità seduttive dei sudamericani non sono chiacchiere.
Le note di “Mariposita”, che ormai ascolto quasi ininterrottamente dal mio primo giorno a Buenos Aires.
Matias, l’abbraccio più intenso.
Javier Rodríguez, tango celebrity, seduto a fianco a me nel volo di ritorno, così che ho potuto continuare a parlare di musica e di milonghe, dell’Argentina e dell’Italia, di scarpe e di bistecche, di amori che si scelgono e di amori che capitano.
E a me questo è sicuramente capitato. 


Per Julia: Gauguin "Femme a la mer"  MNBA