Fly

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Saturday 17 October 2015

Viaggi

Non mi sono mai immaginata col vestito da sposa, la classica frase “ ho sempre saputo come volevo che fosse” non potrei mai pronunciarla, ne’,  tanto meno, ho mai immaginato  il fatidico giorno del si.
Quindi se e’ vero che se vuoi qualcosa devi visualizzarla anche quando e’  lontana dal succedere…ecco svelati gli arcani.
Però se  c’e’  una cosa che, invece, ho sempre sognato e’  immaginarmi andare da un aeroporto all’altro, visitare posti lontani e più le culture che conosco sono diverse dalla mia più  ne sono affascinata.
Tra i viaggi che ho fatto ci sono ancora molti  posti nella mia lista dei desideri, ma sicuramente ai primi posti ci sono Nepal e India.. e dal primo mi separano solo 2 settimane. Ormai non manca quasi nulla, domani preparerò il borsone e lo zaino, cosi da iniziare a regolarmi e non sforare con il peso consentito.
Da questo viaggio,  mi aspetto delle emozioni incredibili.
La verità  e’  che tutti i viaggi che ho fatto mi hanno mi hanno letteralmente aperto dei mondi nuovi, fatto conoscere gente che altrimenti non avrei mai incrociato per un attimo, fatto apprezzare culture che non avrei immaginato essere così diverse dalla mia, assaggiato cibi e spezie che non conoscevo ( e ogni tanto anche imparato a riprodurli ) e ovviamente ho scoperto posti che non c’e’ discovery channel che tenga, visti dal vivo ti lasciano senza fiato.
Penso alle immersion in Egitto, che continuavo a sognare per un bel po’ di tempo anche dopo essere rientrata a casa, al cammino di Santiago che oltre a rendere magica e fortissimo la mia amicizia con Petra, mi ha fatto conoscere meglio anche me stessa, per non  parlare dei viaggi in Giappone terra che ho amato molto tempo prima di andarci ma forse il viaggio più  importante e’ stato quello iniziato nell’ ottobre del 2001, a casa di GL, a Camden Town.

Sunday 4 October 2015

Blackpool tower

Sono passate le due di mattina, sono stanca, ho le articolazioni doloranti, mi siedo su questa poltrona di velluto rosso di fronte alla pista da ballo e mi guardo intorno.
Con un po’di fantasia posso davvero immaginare di vivere una serata di fine 800. Questa ballroom e’ una gemma vintage. La sala da ballo realizzata nel 1894 era più piccola di quella di oggi, ricostruita nel 1956 in seguito ai danni causati da un incendio. La particolarità del pavimento e’ che i blocchi di mogano, rovere e noce ricoprono 1230 molle, per cui quando si balla si avverte un movimento ondulatorio sotto i piedi. 

Stasera la  DJ suona buona musica, vecchia musica, musica familiare, dicono che sia arrivata dagli Stati uniti per questo mega evento, ma la vera perla della serata e’ il quintetto argentino e i loro arrangiamenti tango-punk. Unici, ancora di più se si pensa al genere di musica, al posto ottocentesco e allo stile di quei 5 ragazzi. 
 Un po’ come la scena di “Ritorno al futuro”, quando Marty sostituisce il chitarrista  per l'ultima parte del ballo e improvvisa Johnny B. Goode.

Tra un po’ci sarà l’ultimo set di canzoni e nonostante la stanchezza, voglio cercare un cavaliere. In realtà, a questi eventi e’ sempre stimolante ballare con gente che non si conosce, anche per testare la capacità di interpretare un tango con ballerini nuovi. Ma non ne ho voglia, preferisco che l’ultima danza sia familiare, rassicurante, fluida, guardo intorno e vedo lui, che fa parte del mio gruppo e che e’ uno dei miei preferiti. Il mio sguardo e’ chiaro e lui per fortuna lo incrocia, mi fa un cenno con la testa e la mia risposta e’ un sorriso. Si avvicina e mi prende per mano. Due passi e siamo l’uno di fronte l’altro, lui si piega leggermente avvicinando il suo torso al mio e avvolgendomi nel suo abbraccio familiare e, forse azzarderei, confortante. Quello e’ il momento in cui sono sempre molto consapevole della mia femminilità, del mio seno che si adagia sul suo petto, dei movimenti che fa seguendo il ritmo del mio respiro. Ma presto la musica comincia e i nostri passi iniziano a intrecciarsi perfettamente, così dimentico per un po’ quest’intimità’.  Quando ballo spesso chiudo gli occhi, mi viene tutto più naturale così, ed e’ come se non potessi più dire dove ogni movimento, ogni pausa, ogni accelerazione cominci. Sto ascoltando la musica, ma ancora di più il suo corpo, o forse dovrei dire che ascolto la musica attraverso il suo corpo. Lui mi parla con la danza e le mie sono risposte intuitive, più che tecniche, ma quella, la tecnica, arriverà con l’esperienza. Per ora l’ intuizione ha la meglio, in tango e nella vita.  Ho la sensazione che questa tanda stia scorrendo meravigliosamente, e’come se i suoi movimenti anche quelli più impercettibili puntino un riflettore su certi ritmi, certe battute, certi tempi, rendendo i miei movimenti perfetti e la danza fluida e magica.Quando mi si chiede come mai ami tanto il tango, così sensuale, con queste note malinconiche, e forse un po’ melodrammatico, devo dire che non lo so. Il tango e’ tutto questo ed anche molto di più. Una danza intima con sconosciuti, passionale, nostalgica e teatrale, ma appunto come tutte le passioni non può essere spiegata. O forse la risposta può essere trovata nell’ultima danza di questa notte.