In assoluto, la cosa che mi piace di più di
Londra è la gente che incontro in metropolitana, che ha origini più disparate, gli
accenti più diversi, i colori più differenti.
E gli occhi che incrocio sulle scale mobili. Di mamme e bambini, di innamorati, di instancabili adolescenti, di anziani, di
turisti, di gente esattamente come me. Tutti sempre vicini, su quelle scale che
non hanno alcuna stabilità.
Li guardo e cerco sempre di immaginare
qualcosa in più di quello che vedo, di scrutarli. Cerco di capire da dove
vengono, chi sono veramente.
Mi domando se sono felici.
Felici come me in questo weekend di perfezione.
Grazie ad un musical che mi ha fatto sognare. Grazie
a una mattina nel mercato più vivo, che Londra possa ospitare. Un mercato che è
ancora una volta la dimostrazione di quanto sia bella l’umanità. In tutte le
sue differenze. Bella perché piena di odori, sapori, colori, vestiti vintage e cianfrusaglie
piene di folklore. Un mercato che racchiude un mondo intero.
Un weekend in un piccolo albergo, dove le
chiavi si girano ancora nelle serrature, dove la marmellata di arance è fatta
in casa e le colazioni sono più buone, perché profumano di pane fresco.
Un weekend di tango in piena atmosfera
natalizia, con tanto di albero e lucine colorate, dove la gente si perde in abbracci, forse con la speranza di ritrovare un po’ di sé, tra i battiti del cuore dell’altro.
Un weekend di carte immischiate e partite perse,
di risvegli con baci sulla fronte, che hanno il sapore della felicità perché senti
che sono il punto più alto o forse più vero dell’amore.