Fly

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Saturday 23 June 2012

Quel passo in piu'


Il discorso di questo tuffo qui, me ne fatto fare un’altro, nel passato, risvegliando un ricordo sepolto in qualche angolo della mia memoria …
La storia e’questa:
Quando ero bambina, mio padre mi accompagnava a scuola di nuoto, ero brava e veloce, entravo in piscina e andavo su e giù, una bracciata dopo l’altra per un’ora.
Poi a fine lezione, si restava un po’a giocare, tra spruzzi, tuffi, salti e urla …ma c’era una cosa che non riuscivo a fare. Tuffarmi dal trampolino grande, non so quanto fosse alto, ma a me sembrava gigantesco. Lo facevano tutti ed io non ci riuscivo, salivo quei gradini, camminavo lungo il trampolino e mi fermavo proprio al bordo, guardavo giù, mi si bloccava il respiro e ritornavo indietro.
Papà tornava a riprendermi, e tutte le volte osservava ‘sto teatrino ..io scendevo lo guardavo e dicevo: non ce l’ho fatta.
Un giorno parlando di cosa mi impedisse di fare quell’ultimo passo,dissi che mi mancava il coraggio,avevo tanta paura e  non riuscivo a lanciarmi, però davvero’ avrei voluto farlo...
Lui mi prese per mano e salì con me e la spinta che non trovavo dentro, me la diede lui e quello fu il primo di tanti tuffi.

Ora la storia e’che spesso, in molte situazioni io  mi sento come quella bimba, che ha bisogno di una mano d’incoraggiamento, e magari di uno spintone deciso per fare quel piccolo passo in più.


Sunday 17 June 2012

Un tuffo dove l'acqua e' piu' blu


E’capitato….mi sono presa una cotta da quindicenne, col batticuore e l’attesa che mi fa fremere…Non lo so quando e’successo, come e perché.. .mi dico... va be’ se non ci penso passa, tempo una settimana e passa…
Poi però mi chiama e  non resisto …e mi sento come su una scogliera, quando con la brezza sulla pelle, nell’attimo prima del tuffo mi manca il respiro.
Sono i racconti di due vite completamente diverse e distanti, lo scoprirci piano piano, e’tutto questo che mi frega.
…. e poi mi rimane il sorriso stampato per tutto il giorno… mi sa che ci lascio le penne…


Saturday 9 June 2012

Ho delle isole negli occhi

Praga,la ragazza dell’est e il piccolo Ruben.
E’stato come se avessimo nuotato fino in altomare ed essere approdate su un’isola piccola piccola, messa lì per caso, un minuscolo banco di sabbia che fa da punto d’appoggio al destino.
E seduti sulla riva, insieme abbiamo visto tanti orizzonti diversi, tutti luminosi, caldi, brillanti.
In sintonia con il mondo, ma sole con i nostri pensieri e sogni, avvolte da una malinconia serena, e contemporaneamente da un’euforia gioiosa, contagiataci dagli estemporanei guizzi di felicità di Ruben; col presente che come sabbia tra le dita scivola via, per trasformarsi in un futuro ricco di promesse.

Promesse di incontri che come ponti immaginari ci tengono legate fino al prossimo appuntamento.