Fly

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Monday 29 October 2012

Gate D18


Sono a Schipol, seduta per terra a gambe incrociate, in attesa che ci facciano imbarcare per Manchester.
Non mi dispiace aspettare, questo e’uno di quei luoghi ultra familiari, dove sono passata tantissime volte, tra voli cancellati, ritardi, connessioni, attese di amici e partenze che ti facevono venire il magone.

Sono stata a Deventer, nell’Olanda dell’est , da Samira, anni 1, figlia di due persone che adoro e di conseguenza per via di una strana equazione dei sentimenti, lei, la ‘unenne’, l’adoro ancora di più.
La casa di Samira affaccia su un canale circondato da alberi, e stamattina era tutto più magico del solito. Doveva esserci un gran freddo, la foschia che avvolgeva  il paesaggio, mi faceva pensare a quei boschi fatati, dove  le streghe cattive vengono sconfitte e gnomi, principi e principesse vivono per sempre felici e contenti.

Sorseggiavo il mio caffè latte e sgranocchiavo biscotti alle mandorle, quando mi accorgo di quattro bellissimi cigni, addormentati sull’acqua, con la testa nascosta tra le ali.
Che bello, penso…. una mattinata che ricorda le favole non può che essere di buon auspicio per tutto il resto della settimana.

Monday 1 October 2012

Saudade

Dei viaggi, mi piace  tutto.
Mi piace preparare la valigia, ogni volta molto minimalista.
Mi piace scegliere un nuovo libro, che  mi ricordi, poi, per sempre quel posto. Saprei dire cosa leggevo in ogni singolo viaggio, anche breve, che ho fatto.
In questo mi ha accompagnato “Sostiene Pereira”, banalmente, perche’  ad aspettarmi c’era una  Lisbona un po’ vintage e malinconica, che mi ha offerto i sapori della cucina lusitana, serate bagnate da buon vino, per poi lusingarmi con le note struggenti del fado.
Ma in realtà, in qualsiasi posto mi trovi, cio’ che veramente importa e’ il tempo passato con chi non vedi spesso, tempo che diventa per questo, forse, piu’ prezioso,  cercando di viverne  ogni istante, come se volessi raddoppiarlo e continui a passeggiare fino a notte fonda,  poi un ultimo drink per continuare quei discorsi, che sono nostri e solo nostri…con quel gruppetto di giovani hippy,che suona una Bossa un po’ nostalgica, note che da sempre mi ricordano te.