Fly

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Sunday 12 November 2017

Domenica

Un risveglio lento, come ogni domenica dovrebbe meritare.
I pensieri che iniziano a prendere forma, ancor prima del profumo del caffè.
La luce che inizia a far parte della giornata.
Il cellulare sul comodino, con il buongiorno della mia famiglia, racchiuso in quel gruppo whatsup che unisce, come un filo magico, Italia, Inghilterra e Giappone.
Una giornata di sole, anche se l’aria fuori è pungente, ma è la sensazione che provo correndo per i canali che mi spinge ad andare, perché lì tra anatre, barche e altri runners, sono in fondo sola soletta con le mie cuffie e i miei pensieri.
A lui che è tornato dal Messico e non ci siamo ancora visti.
Antonio che decide di trasferirsi in Marocco perché qui non è felice.
Rekha che da New York mi comunica, di essere bloccata su Park avenue per via di un pacco sospetto.
Mio fratello che diventerà papà di un bebè calabro-nipponico.
Penso ai prossimi viaggi, da quello in Italia a capodanno, a tutti quelli che vorrei fare per amore del tango.
Al discorso con Stephanie su cosa sia la “connection” in tango, e sulla possibilità che tra gli inglesi è forse più difficile trovarla.
Rallento il passo, riprendo il respiro, e sento che i battiti del cuore diventano più regolari.

E mi viene in mente Massimo, come in ogni momento, in cui tutto ciò che vorrei, è stabilità ...e il mare di fronte da poter ammirare.