Fly

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Thursday 22 May 2014

Sarebbe bellissimo.

Era un lunedì , tornavo da una lezione di francese, ignara, perché nonostante tutto non mi ero resa conto della gravità.
Ancora mi domando come sia possibile, sapevo cosa fosse un tumore e sapevo cosa volesse dire morire, avevo 15 anni, non 5.
Eppure pensavo che sarebbe passato, una brutta malattia, ma non grave.
L’anno successivo avrebbe ripreso a darmi passaggi a scuola e avremmo recuperato quell’anno triste, con le nostre conversazioni, con tutti i suoi racconti, con ogni mia domanda.
Invece quel lunedì, ad aprire la porta di casa c’era mia zia, piangeva, in quel preciso istante, come se mi si fosse illuminato il cervello, ho capito.
Ancora oggi mi chiedo, come sia possibile che pur non avendo mai sospettato che sarebbe andato via, quella sera mi è bastato un secondo per collegare e capire.
Mi lasciava sola con tutte le mie fragilità, mai risolte, e con tutte le mie domande alle quali anche da adulta non so dare una risposta.
E va bè, è andata cosi. E il tempo che passa è  solo la prova che a certe mancanze non ci si abitua neanche quando gli anni senza sono molti molti di più di quelli con.
Io, intanto, continuo a guardare la sua foto e a pensare con orgoglio che gli somiglio tanto, anche se forse, proprio vero non è.
E stasera, più che mai vorrei andare a letto e sognarlo e domani svegliarmi con la sensazione di avergli parlato davvero, di averlo ascoltato e abbracciato.
Ecco, sarebbe bellissimo.

6 comments:

  1. E' molto dolce e intenso quello che hai scritto; quella mancanza probabilmente non la colmerai mai in questa vita ma, piano piano, diventerà sempre meno difficile conviverci. Personalmente vedo la morta come un semplice "cambiamento di stato", non come la fine di qualcosa. Sono certo che se gli parli con il cuore riuscirai a sentirlo anche adesso.
    Un abbraccio.

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  2. Nel film Memorie di una geisha la protagonista dice questa frase:
    Al tempio c'è una poesia intitolata "la mancanza", incisa nella pietra. Ci sono tre parole, ma il poeta le ha cancellate. Non si può leggere la mancanza: solo avvertirla.
    Sono diversi ormai i post come questo che ho letto e quello che sento è una sofferenza struggente e mi dispiace di non poter fare nulla perché non esistono parole su questa terra che possono farla cessare...
    Ciao Fly
    Julia

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    1. Julia cara, quello che dici e' vero e mi dispiace scrivere sempre post tristi su questo argomento. La verita' e ' che maggio e' il mese in cui e'andato via e per qualche strana ragione mi sembra un tributo dovuto, ricordarlo, scrivendo su questo blog. A casa non se ne parla mai tanto, un po' per proteggerci a vicenda e forse anche pe questo uso questo mezzo,ma credimi, anche se la storia del mio blog mi dipinge come una persona triste, in realta' le per fortuna la maggior parte dei miei giorni, sono giorni felici e molto spesso un po' comici.
      Un abbraccio

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  3. Ti prego Fly non dispiacerti perché è giusto così, hai trovato questa finestra che fa respirare ogni tanto il tuo cuore e io sono lieta di condividere con te i momenti tristi e ancor di più la maggior parte di quelli gioiosi e funny che sono quelli che davvero dipingono il tuo blog...
    :-)
    Julia

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  4. Nemmeno perdere te (la figura, la voce allegra
    il gesto che amo) mi smentirà. È chiaro, ormai:
    l’arte di perdere non è una disciplina dura,
    benché possa sembrare (scrivilo!) una sciagura.
    Elizabeth Bishop

    Questi magnifici versi non ci aiutano a non sentire il dolore della perdita ci dicono solo che la scrittura è un conforto e le tue parole, così sincere e nostalgiche ne sono la prova.
    Ciao :-)
    Specchio

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