Il discorso di
questo tuffo qui, me ne fatto fare un’altro, nel passato, risvegliando un
ricordo sepolto in qualche angolo della mia memoria …
La storia
e’questa:
Quando ero
bambina, mio padre mi accompagnava a scuola di nuoto, ero brava e veloce,
entravo in piscina e andavo su e giù, una bracciata dopo l’altra per un’ora.
Poi a fine
lezione, si restava un po’a giocare, tra spruzzi, tuffi, salti e urla …ma c’era una cosa che non riuscivo a fare. Tuffarmi dal trampolino grande, non so
quanto fosse alto, ma a me sembrava gigantesco. Lo facevano tutti ed io non ci
riuscivo, salivo quei gradini, camminavo lungo il trampolino e mi fermavo
proprio al bordo, guardavo giù, mi si bloccava il respiro e ritornavo indietro.
Papà tornava a
riprendermi, e tutte le volte osservava ‘sto teatrino ..io scendevo lo guardavo
e dicevo: non ce l’ho fatta.
Un giorno parlando
di cosa mi impedisse di fare quell’ultimo passo,dissi che mi mancava il
coraggio,avevo tanta paura e non
riuscivo a lanciarmi, però davvero’ avrei voluto farlo...
Lui mi prese per
mano e salì con me e la spinta che non trovavo dentro, me la diede lui e quello
fu il primo di tanti tuffi.
Ora la storia
e’che spesso, in molte situazioni io mi
sento come quella bimba, che ha bisogno di una mano d’incoraggiamento, e magari
di uno spintone deciso per fare quel piccolo passo in più.